Venerdì, 13 Settembre 2024

                                                                                                                                                                             

 

                                                                                                                                                                                                          

C Cultura|Società

OLTRE LE NUVOLE

Questo articolo contiene parole
Il tempo di lettura è di circa minuti.
Livello di difficoltà di lettura:

La Repubblica parlamentare di Armenia, dal 1991 indipendente dall’Unione Sovietica, è un paese cristiano, almeno nella maggioranza dei suoi abitanti. La declinazione armena della fede in Cristo si sviluppa, prevalentemente, attraverso motivi passatisti e conservatori oltre che per una «ritualistica» molto accentuata. Ar meno l’armeno - grazie all’inventiva dell’oligarca Gagik Tsarukyan, fondatore del partito politico «Armenia Prospera» (evidentemente filo-Russo ma neoliberista in economia e conservatore in tutto quanto il resto) – avrà a disposizione presto una statua del Cristo alta 77 metri che sarà così «visibile» da ogni angolo di tutta quanta questo piccolo stato posto tra la Turchia, la Georgia e l’Iran e l’Azebaijan. Tsarukyan è un uomo ricco, estroso e fautore di progetti fantasmagorici. Questo «Cristo al fosforo» emetterà luce di notte. Insomma il «Cristo più alto del mondo», filosoficamente, rappresenterà il connubio tra due direttrici: altezza e luminosità. Protoni, neutroni … ed elettroni. Questo modesto e sobrio miliardario ha insomma ricreato l’«atomo». Per fare che? Lui dice: «Per attirare turisti». E’ di «rito» - in una Paese amante dei «riti» - ricordare che il «turismo religioso» non si regola in base alle «altezze» e le «luminosità». Inoltre: il turismo tout court, probabilmente, come da più parti si dice, devoto al trash - ormai si sta sviluppando in relazione all’equazione: «bellezza»=«fotina». Si va alla Valle dei Templi non per «ammirare», ma per «scattare» foto. Dunque, armeno in questo caso a(r)meno, ne avremo tutta una serie di «post» (nei social media) che cercheranno di «contenere» questa altezza: foto estese in senso verticale. E luminoso. Questa vera e propria «bomba al fosforo» farà spostare l’attenzione del «popolo del Web» verso l’alto. Si realizzerà uno sguardo perpendicolare che cercherà «la luce». Il Web «uscirà fuori dai gangheri», lo sguardo errerà oltre lo schermo del computer o del telefonino. «In alto, sempre più in alto» (come recitava uno spot pubblicitario di qualche anno fa) alla fine ci si adagerà a guardare il soffitto. E poi il mondo, l’Universo … Dio. A parte che costituire una vera e propria «mina» nei confronti di Internet (che nessuno «guarderà» più) prevedo intorno a un simile atteggiamento almeno due altre conseguenze: un certo torcicollo e l’abbandono, come diceva il vecchio Cicerone, di «Quello che sta sulla Terra» a favore di quello che «sta nel Cielo» (la loro congiunzione era vista dallo stesso Cicerone nella figura di «Socrate»). Dunque questo «progetto» armeno (armeno questo!) è un vero e proprio attentato a Socrate. Bisogna chiedersi, a questo punto, perché l’oligarca ce l’abbia tanto con Socrate. Socrate è stato il filosofo del «che cos’è?» - se ne andava per le vie di Atene chiedendo a tutti «che cos’è?» la verità, la giustizia, la bellezza e cose simili. Ecco questo faraonico progetto non vuole più chiedersi «che cos’è?» che non va in questo nostro mondo globale. Accetta e non mette in discussione «quello che è». Non gli interessa il «perchè» delle cose; più che altro predilige il «come». Insomma l’«è così», piuttosto che il «perché è così?». Un attestazione di «presenza» nel mondo del «Capitalismo immateriale» (di cui ci parla Stefano Quintarelli nel libro che porta proprio questo titolo), dell’«assenza» di fini che non siano quelli della mera «accumulazione economica». Ecco svelato il «quid» del progetto di  Gagik Tsarukyan ristabilire una «presenza» nel mondo delle «assenze». La vera e propria fine della «Modernità liquida» della quale parlava Zygmunt Bauman. Una presenza alta e al fosforo: il vero «punto di riferimento» rispetto al quale iniziare a costruire un «ideologia». E, come si dice a Napoli: «Salutami a Socrate» …


 

Ultimi Post

10 Settembre 2024

Le idee espresse dagli opinionisti non necessariamente debbono coincidere con quelle del direttore e dell’editore di Calabriapost.net 

..........................

 Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete  a direttore@calabriapost.net

 

top