“Rosso come l’incendio del sole nell’estate infinita”: un corto e un dibattito per raccontare come si può vivere con l’endometriosi. Un evento che si terrà lunedì 5 ottobre, alle 18.30, al Cinema San Nicola di Cosenza voluto dall’associazione socioculturale “Ops – L’arte in corso”, presieduta da Sonia Morante, voluto fortemente dalla vicepresidente Debora Falcone. La serata gode del patrocinio del Comune di Cosenza e della Rai Calabria e ha il contributo della Fondazione Carical che ha contribuito alla produzione del video.
La proiezione del video sarà preceduta da un dibattito sul tema “Teatro per l'educazione, il sociale e la terapia” che avrà come relatori, moderati dalla docente del Liceo classico Bernardino Telesio di Cosenza Silvana Gallucci, il direttore della sede Rai Calabria Demetrio Crucitti, il docente dell’Università della Calabria Giuseppe Spadafora, il produttore teatrale e televisivo Alessandro Lopez e Claudia Calcagnile regista e docente di teatro sociale.
Dopo il dibattito sarà il momento della proiezione del video “Rosso come l’incendio del sole nell’estate infinita” che vede protagonista la stessa Debora Falcone leggere uno scritto di Alessandro Hellman. Il video, prodotto da “Ops – L’arte in corso”, ha la regia di Nicola Labate, le musiche di Angelo Sposato, le coreografie di Paolo Gagliardi con l’organizzazione generale di Francesca Florio.
«Ho deciso, essendo io un’attrice, di usare l’arte come strumento per far conoscere l’endometriosi, malattia di cui sono affetta da circa 14 anni – spiega Debora Falcone – Vorrei farla conoscere a tutti, attraverso il racconto della mia esperienza di vita, di dolore, di sofferenza che questa malattia provoca, un dolore che non è solo fisico è anche psicologico ed emotivo».
«Desidero farlo attraverso la mia arte, desidero mettere al servizio del sociale recitando un monologo scritto da Alessandro Hellmann scrittore, autore e cantautore che magistralmente ha racchiuso in un monologo di 3 minuti, di cui ho realizzato un video – continua – In cui non solo racconta la mia storia, ma racconta la storia di tutte le donne che come me hanno vissuto il dolore fisico, ma anche l’umiliazione di essere ritenute in qualche modo pazze, visionarie, invece eravamo affette da endometriosi. Una storia fatta di vergogna, silenzi, depressione, solitudine e continue mutilazioni del corpo a cui la malattia ti sottopone».
«Un racconto in cui ogni donna può finalmente riconoscersi a volto scoperto – conclude Debora Falcone – riconoscere quel dolore fisico ed emotivo che ci accomuna, e poter dire “Si sono affetta da endometriosi, non sono pazza e la mia malattia non è colpa mia”».