Natale è la festa dei credenti. La storia riletta con la lente della fede. La salvezza fatta bambino, nato da genitori profughi e scacciati da ogni luogo.
Non sembra storia, menochemai fede. Sembra l'oggi, fatto di volti spauriti nel fondo di un barcone, o su un molo, emergenti da coperte termiche color carta stagnola.
Le rette parallele non si incontrano mai. E neanche il volto del bambino, improbabilmente rubicondo in tempi di carestia e guerre, che orna i presepi, si congiunge con i volti sui moli calabresi e siciliani.
Ma la gente non lo sa, non vede, commenta.
Basta un giro sui social, in occasione di qualche sbarco di Madonne fuggiasche, per toccare il fondo del fango.
La narrazione più becera nata da una politica disumana e schiamazzante viene eletta a verbo.
E i cuori di Gesù che troneggiano nei profili di questi sgraziati commentatori vanno in fibrillazione.
Perlopiù, si fermano.
Natale è la festa dei credenti, che ogni tanto inciampano in parole divergenti di fronte a Madonne e Gesù venuti dal mare.
Pazienza.
Il mondo andrà avanti lo stesso, in un’alternanza di bene e male. Pesi e contrappesi per non far inclinare la vita soltanto da una parte.
E una parte sola non è mai la parte giusta.
Ma ci salverà la gentilezza.
Ieri, nella città della gioia, siamo scesi dal treno io, un giovane presunto pakistano e una giovane presunta rumena.
Le mascherine identificano poco. Qualora serva identificarsi.
Un Gesù, una Madonna e un San Giuseppe.
Un presepe errante e raffazzonato.
La giovane capotreno, alla discesa, sorride con gli occhi e ci augura buon Natale, "qualora non ci vedessimo al ritorno".
Ecco la frase gentile, oltre l'augurio, che trasforma il viaggio in casa, i rapporti liquidi e strumentali in solidi, umani.
Sentimentali, ovvero con sentimento.
Ecco il Natale per un infedele come me, che per un attimo si trova dentro un presepe, mentre scende la stella della gentilezza, travestita da giovane ferroviera.
La vita, si sa, va oltre la retorica. Ed è giusto così.
Buone feste, amici, ognuno come gli va e come può.
E non dimenticate mai di essere gentili.
Servirà a voi. Agli altri. Al mondo.