Beh, ad una certa età si dorme di meno. Sarà perché la vita si accorcia, e per difesa del residuo dei giorni concede meno spazio al trapasso quotidiano. Sarà perché sarà, ma si dorme di meno. A volte, si dorme di meno perché i dubbi del giorno tornano, fastidiosi, di notte, quando si è soli e c'è buio. E la notte scorsa tredici dubbi sono venuti a trovarmi. Dentro un dubbio più grande. Ma come ho potuto osare? Come? Come ho potuto scrivere di loro? Chi ha dato questo diritto, questo diritto a me, che tra le gambe posseggo da sei decadi l'amletico scherzo della carne piuttosto che l'origine del mondo? Beh, si eran fatte le due del mattino, ora che canta la civetta, ed ho deciso di chiederlo a loro. Le donne del posto del vento. La prima a rispondere è stata proprio Kubra, la regina del mare. Mi mise una mano sulla spalla, che io scostai.
- Non sono Lami, regina del mare - non puoi toccare un altro uomo. Le dico, timido. Avviene allora un sorriso nella notte, seguito da parole lievi. - uomo, donna. Prosegue Kubra, dentro la parola che tutto confonde si perdono le sfumature, le categorie, le appartenenze. Parte da un posto dentro di noi, la parola di pace, dove niente ha forma, e tutto è bellezza. Mi Appoggia ancora la mano di nuovo sulla spalla. Non la scosto più.
Ma il cancro ha sesso? Ha l'uccello? Ha la vagina? - Ornella, con la sua irruente loquela, irrompe incazzata. Comprendo di non avere scampo. - E allora dormi e non rompere, che domani ho un'altra seduta di chemio, e si è fatto tardi! -
Ma il colpo finale ai miei pensieri insonni lo diedero le due Rose. La grande Rosa, con una foto sbiadita in mano, la piccola Rosa, con l'altra mano nella mano della nonna, a suturare la distanza tra tempi diversi, non dissero nulla. Si sedettero in riva al letto, silenziose. Il silenzio ripara le parole brutte ascoltate altrove. E poi Olimpia, Maria, Carmela con le sue mai accadute martellate.
Nulla, non ci fu nulla da fare. Dovetti trovare pace per farle tornare serene tra le parole e le pagine.
Un grammo di bellezza vale più di una tonnellata di bruttezza.
Ecco, chi non ha letto "Il posto del vento" avrà difficoltà a capire questo scritto. Lo sentirà come confusi spezzoni senza senso.
Chi lo ha letto invece riconoscerà le tredici donne per dieci storie che, sconosciute, immaginate e pensare, mi suggerirono le brevi pagine di un libro smilzo.
Avevo paura si fossero anche loro offese perché un uomo ha scritto di loro. Mi sbagliavo.
Stanotte sono venute a trovarmi e mi hanno rassicurato.
L'incidente è chiuso.