Secondo il Corriere della Sera, UNIRAI sarebbe “il neosindacato di destra”, scopro quindi solo oggi di essere Consigliere Nazionale di un sindacato di centrodestra. L’UNIRAI è confederato con il nuovo sindacato dei giornalisti e comunicatori, FIGEC-CISAL nel quale milito dal primo giorno a fianco di Carlo Parisi e tantissimi altri colleghi di tutta Italia. Che dicano quel che vogliono. Ognuno di noi ha la sua storia, io per esempio sono un militante del PCI che stramaledice ogni ora della propria giornata Occhetto e la Bolognina e mi incazzo quando qualcuno mi vorrebbe far credere che il governo Draghi fosse più a sinistra di quello della Meloni. Viviamo in un’epoca nella quale chi non la pensa come il Pd e la Cgil è fascista, con la segretaria del PD che porta in tasca il passaporto americano e quello svizzero. Non si accorgono che più ci accusano di essere di destra e più cresciamo e ci affermiamo. Non ci hanno visto arrivare... ora ci vuole. Quel che conta è chi siamo e cosa facciamo, non come veniamo definiti da chi usa solo le armi dell’odio, della discriminazione, della calunnia e della diffamazione, per imporre le proprie idee. Per quanto riguarda il caso della presunta censura al monologo di Antonio Scurati, fossi stato al suo posto avrei detto alla "mia agenzia": «Dite alla Rai che, visto che 1.800 euro mettono a repentaglio le loro finanze, il monologo vado a farlo gratis». Ma evidentemente l'avidità dei professionisti dell'antifascismo è seconda solo a quella dei professionisti dell'antimafia. Per capirci meglio vi dico che Scurati con i suoi tre libri su Mussolini, ha guadagnato oltre quattro milioni e mezzo di Euro solo di diritti d'autore.