La preoccupata presa di posizione di deputati e senatori calabresi che sostengono il Governo Draghi in merito alla drammatica situazione in cui versa il Servizio Sanitario calabrese, anche se tardiva, è una importante occasione per discutere in merito ai contenuti per attuare una sanità a misura dei bisogni di salute dei calabresi.
Purtroppo, le "Linee guida degli Atti Aziendali " approvate dal Commissario con i DCA 31 e 33/2021 non hanno quel respiro di cambiamento che tutti ci saremmo aspettati, infatti non colgono la grande opportunità che il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)” offre per una profonda riforma della sanità calabrese.
Il Recovery Plan approvato dal Governo Draghi che ha già avuto i pareri della Commissione Affari Sociali della Camera e della XII Commissione del Senato, pone al centro la riorganizzazione della sanità territoriale, della spedalità e la ricerca con importanti finanziamenti (oltre 19 miliardi di euro) che, mi auguro, possano essere incrementati.
Il PNRR pone al centro una "sanità di prossimità" valorizzando le "Case della Comunità" che rappresentano una evoluzione delle Case della Salute che mirano ad integrare i Servizi di Assistenza Sanitaria e Sociale con una visione olistica della persona. È molto interessante la capillarità di queste importanti Strutture sanitarie territoriali Intermedie che potranno avere bacini di 20.000/25.000 abitanti con la presenza di équipe multidisciplinari, una forte attività di Prevenzione e Promozione della salute, un radicato Servizio Sociale che valorizzi le "Reti Sociali "che dovranno sviluppare un welfare di Comunità.
Le Case della Comunità sollecitano un nuovo protagonismo del sistema delle Cure Primarie che sarà più vicino al cittadino specialmente nelle Aree Interne di cui la Calabria è ricca.
A tal proposito Strutture Sanitarie come quella di Nicotera e tante altre potrebbero usufruire di questi finanziamenti che garantirebbero assistenza h24. Inoltre, il "PNRR" prevede gli Ospedali di Comunità di cui non c'è traccia nelle "Linee guida" del Commissario, l'implementazione della "Rete dei Consultori familiari", il rafforzamento della "Rete di sorveglianza" con il potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Laboratori di patologia Clinica "ed ancora una serie di azioni che rispondano alla non autosufficienza ed alla fragilità con un rafforzamento quali quantitativo delle "Cure Domiciliari".
Altro punto che il "Recovery Plan" attenziona è lo sviluppo della ricerca al Sud favorendo l'istituzione di IRCCS, battaglia che da alcuni anni facciamo come Comunità Competente con molti altri a favore del Centro Regionale di Neurogenetica diretto dalla dottoressa Bruni: questa occasione non possiamo perderla!
Mi auguro che la delegazione dei parlamentari calabresi parli al Ministro Speranza non solo della grave emergenza del Covid 19, ma chieda che il Commissario Longo rielabori le “Linee guida degli Atti Aziendali”.
Tenendo conto di quanto previsto dal “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” perché se non crescerà il SUD tutta l'Italia rimarrà indietro.