Il Ponte non c'entra nulla, la retorica del Ponte serve solo agli interessi della Lega e di qualche politico a caccia di visibilità. Ciò che è importante - e da Villa San Giovanni, proprio in questi giorni di intenso traffico, si comprende bene - è l'attraversamento "dinamico" dello Stretto: il suo implementamento, la sua regolazione, il mutamento delle infrastrutture, il ruolo dello Stato in "competizione" con i privati. Una Città non può ridursi a via d'accesso per gli imbarchi, a strumento nelle mani dei "padroni del vapore". Il Porto a Sud è una priorità, il Polmone di Stoccaggio è una necessità. I precisi gruppi di pressione che quotidianamente sponsorizzano - tra i Palazzi romani - il mito della Grande Opera risolutiva, hanno interesse a "liberare" Villa dal suo servaggio? L'anno prossimo si vota ... E anche su questo tema si misurerà la responsabilità di chi, in questi anni, ha "giocato" rappresentando una Città di cartapesta, l'indegna falsità di una Cittadinanza pronta a svendersi e che attende la propria "salvezza" dall'ennesimo eco mostro.
LA RETORICA PERVERSA DEL PONTE
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Incontri contemporanei