Questo titolo ha una risposta immediata, in Calabria non si fa programmazione sul vero stato dei bisogni delle persone, che per semplicità raggrupperemo in: alunni, studenti, di ogni ordine e grado, giovani, disabili, anziani, pensionati, disoccupati e laureati disoccupati. La Calabria non va mai in ferie perché le toppe si cercano dopo che i buoi scappano dalla stalla, sempre in emergenza, senza mai fare uno studio approfondito, come se fossimo “in area calma”: di programmazione, di rendicontazione e di trasparenza. Per aumentare la Consapevolezza, in coerenza con le leggi vigenti, occorre studiare, pensare, discutere far emergere i bisogni (ovvero tendere ad offrire agli studenti le stesse opportunità, con un pizzico di utopia che non guasta mai, indipendente dal loro luogo di residenza, se si pensassero alle tecnologie di comunicazione come mezzo per scopi sociali proseguendo per gradi, si potrebbe raggiungere uno stadio di soddisfazione dei bisogni più alto), inoltre occorre fare interagire e convergere le varie transizioni in atto proposte dal PNRR. Di recente è scomparso Domenico De Masi sociologo del lavoro e primo in Italia negli anni ’70 nell’introduzione del Telelavoro in una recente intervista affermava che prima del Covid i telelavoratori in Italia erano solo 580.000 mentre durante il Covid (quindi emergenza!) sono passati a 8.000.000 di soggetti, con le varie modalità Televavoro o Smart-Working e non ci sono dati invece sul Telestudio o sulla Telemedicina ecc,ecc.
A chi non è mai capitato di dover accelerare le conclusioni di un convegno perché gli studenti partecipanti dovevano prendere la fatidica corriera, oppure vedere un convegno essere rimandato perché il personale dei Comuni, dopo 30 anni e più ancora LSU, quel giorno previsto per il convegno, in stato di agitazione non prestavano servizio per i school - bus. Allora oggi settembre 2023 si è innescata, finalmente, la discussione ad ampio raggio sul Dimensionamento Scolastico che è un tema altamente sociale, che deve innescare principi di solidarietà tra vari soggetti istituzionali che hanno la responsabilità di offrire agli studenti e a tutti gli operatori del mondo della scuola in particolare i docenti e gli impiegati nonché a tutti gli operatori dei Comuni e delle Provincie le stesse opportunità, il Sindacato ha un ruolo fondamentale in questo contesto perché tutti devono avere, nella consapevolezza del proprio ruolo, diritto di controllare e fare anche delle proposte. Sul tema del Dimensionamento Scolastico per conoscere lo stato dell’arte, la settimana scorsa, abbiamo sentito il Vice Presidente della Giunta della Calabria, la prof.ssa Giusi Princi, che ci ha rilasciato la seguente dichiarazione, in merito alle note riportate a mezzo stampa: “
C’è il chiarimento tecnico della DG Iunti (n.d.r.: Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale). Le minoranze linguistiche, le aree disagiate, i piccoli borghi possono essere tutelati; è una scelta delle Province/ Città metropolitana che elaborano i piani stabilire quali. Non ci sono deroghe specifiche ministeriali (infatti quanto letto non parla di parametri numerici) perché non essendoci più parametri minimi o massimi come era previsto in passato (in cui si prevedeva il tetto di almeno 600 da abbassare con deroga minoranze linguistiche), sono le province / città metropolitana, sulla base del numero di autonomie assegnato secondo i parametri del ministero, a prevedere quali autonomie salvaguardare e quali no.” La Vice Presidente della Giunta Regionale tra le Deleghe ha anche quella dell’ Istruzione coadiuvata dal Dirigente Generale avv. Maria Francesca Gatto del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità e nello specifico progetto di coordinamento per il Dimensionamento Scolastico 2024/2025 opererà anche la dott.ssa Anna Perani, sempre dello stesso dipartimento.
Allora se a prendere con responsabilità le decisioni sono la Città Metropolitana e le Provincie dovrebbero pensare a quegli studenti che devono prendere la corriera, al ritorno al proprio comune troveranno disponibili servizi che possono aiutarli a confrontarsi con altri studenti, per esempio esiste una Biblioteca del Comune aperta pronta ad accoglierli per consentire loro un confronto, facilitare l’uso di videoconferenze di classe, per esempio, semplicemente da organizzare e la valutazione dei costi non deve essere un problema altrimenti la Calabria avrà sempre dei costi storici a zero, se non negativi molto spesso si sopperisce con il volontariato dei professori che pagano di tasca loro, o attraverso schiere di giovani che sono impegnati molto in progetti di Servizio Civile Universale che dovrebbero essere trasmutati in veri posti di lavoro sanando una volta per tutte la pianta organica di quell’ente territoriale.
Per la prima volta oggi il Dimensionamento Scolastico vede tutti soggetti istituzionali, nella consapevolezza dei rispettivi ruoli, con una grande consapevolezza e un grande senso di responsabilità nell’ affrontare il Dimensionamento Scolastico con una sensibilità aumentata verso grandi temi importantissimi, quali: Diritto allo Studio, Riduzione della Dispersione Scolastica, Comuni Montani, Aree Interne e Minoranze Linguistiche.
Alcuni aspetti si sovrappongono e spontanea sorge la domanda come mai dal 2012 ad oggi non sono stati sfruttati appieno i parametri numerici messi a disposizione dalla norme passate? Come mai non c’è stata una oculata applicazione di servizi con il primario obbiettivo di offrire il più possibile agli alunni e studenti opportunità identiche indipendentemente dal luogo di residenza. L’aspetto che non è stato molto preso in considerazione dai vari interventi che si sono susseguiti fino ad oggi è lo studio dell’Istat sulla popolazione scolastica da cui parte il nuovo modello del Ministero dell’Istruzione e del Merito che va a definire il numero di Autonomie per singola Regione e si vede un calo della popolazione scolastica drammatica che va per esempio a coinvolgere la natalità e anche lo spopolamento delle aree interne e anche con molti giovani che stanno lasciando l’Italia. Questi sono i temi da cui partire, anche perché il Nuovo Dimensionamento Scolastico è più difficile da applicare perché lascia agli Enti Territoriali ( Città Metropolitane e Provincie, che dovrebbero sentire anche i vari Assessori Comunali in una sinergia Istituzionale che superi le appartenenze) margini operativi piu’ estesi che non la semplice tagliola del numero assoluto degli alunni e/o studenti per definire una autonomia, il problema del Dimensionamento Scolastico deve essere preso in carico senza pregiudizi da tutti, accettando sia l’approccio Bottom up ( esempio azioni di tutela da parte del Comune di Reggio Calabria in particolare l’azione svolta dall’Assessore Comunale anche alle Minoranze Linguistiche arch. Lucia Anita Nucera, sulla Minoranza Linguistica per la Lingua Greco Calabra), ma da parte di questi ultimi valutare attentamente anche l’azione delle istituzioni che operano in modalità Top-down, per esempio la Giunta Regionale. L’incontro e il coordinamento delle due modalità producono nel tempo sicuramente delle sinergie positive.
Restando nel primo tema citato dalla Vice Presidente Princi ovvero quello delle Minoranze Linguistiche ( la locuzione rappresenta un riconoscimento giuridico dettatto dalla Costituzione che attende anche all’attivazione di tutele giuridiche che hanno valenza nel campo dell’Istruzione che dovrebbe valere anche per le altre Lingue Minoritarie Arbereshe e Occitano presenti in Calabria) quale componente del CdA della Fondazione Regionale per la Comunità Grecanica abbiamo sentito il prof. Pasquale Casile storico ed esperto in lingua Greco Calabra e in Neogreco, nonché Vicepresidente dell’ Associazione Magna Grecia Pieve Emanuele con sede operativa a Gerace per avere qualche proposta in merito alle difficoltà all’insegnamento della Lingua di Minoranza: “ non si può trasmette una lingua a livello individuale, serve che le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (compresi i licei classici) si attivino con dei percorsi formativi sulla lingua in questione di cui conosciamo i vantaggi pedagogici , e creando anche delle opportunità per i giovani per nuove figure professionali di interpreti, traduttori da offrire al settore dell’editoria, ai servizi della Pubblica Amministrazione, che dovrebbero essere attivati dai Comuni e dalla Città Metropolitana. Come dicevo prima lo studio della Lingua di Minoranza rappresenta una grande opportunità dal punto di vista pedagogico sull’occupazione dei professori abilitati, ma ha anche una ricaduta sulla conoscenza della propria identità territoriale. Vorrei poter lanciare una proposta per l’anno scolastico che si sta aprendo ai nostri occhi, rendere obbligatorio un viaggio per tutti i licei classici d’Italia nella Magna Grecia per esempio un tour a valenza culturale che interessi tutta la Calabria in cui sono presenti vari insediamenti greci, basti pensare Crotone con Pitagora che è una figura mondiale, ma poco presente nei circuiti dei viaggi scolastici”.
In primo piano la Vice Presidente della Regione Calabria prof.ssa Giusi Princi
L’Assessore del Comune di Reggio Calabria alle Minoranze Linguistiche Lucia Anita Nucera
Prof. Pasquale Casile storico, ricercatore e componente del CdA della Fondazione Regionale per la Comunità dei Greci di Calabria
Demetrio Crucitti