Domenico Zappone, Cinquanta lettere a Mario La Cava. Torna in libreria
Domenico Zappone (Palmi 1911-1976): l’uomo tormentato e il fantasioso giornalista, persino Domenico Modugno trovò l’ispirazione per scrivere il testo di una sua celebre canzone in una, si direbbe oggi, fake news giornalistica, in cui Zappone aveva narrato la fantasiosa morte di un pescespada suicidatosi per amore sulla spiaggia di Palmi, dopo aver visto morire la sua femmina.
Santino Salerno, autore del libro Cinquanta lettere a Mario La Cava (pagg.152, Città del Sole edizioni, euro 12) ha definito Domenico Zappone «generoso e imprevedibile cavaliere dell’assurdo» e, in una acuta notazione ha affermato che “Assurdo” è forse la parola più ricorrente negli scritti del suo concittadino, il cui occhio è sempre stato rivolto alla ricerca del lato assurdo di tutte le cose che lo circondavano.
L’ultima curatela di Santino Salerno contiene le cinquanta lettere, appunto, inviate da Domenico Zappone allo scrittore di Bovalino Mario La Cava tra il 1950 e il 1976, anno in cui, nel mese di novembre, a sessantacinque anni, decise di porre fin alla sua esistenza. Quelle lettere costituiscono un documento molto importate per chiunque voglia accostarsi al mondo degli intellettuali calabresi rimasti a vivere e ad operare nei loro paesi di origine.