"Ho perso l'anima per le strade di Palermo e non ho un credo preciso. Parto dal presupposto che dietro ogni guerra non ci sono idee ma tanti soldi. E chi lotta per le idee s'illude. O accetta patti. Sappiamo bene tutt'e due che dietro i kamikaze non c'è Allah ma la fame, ragazzi e ragazze che si giocano la vita per garantire un po' di soldi e di favori alle loro famiglie nelle periferie del mondo. E che i Marines non lo fanno per la patria ma per gli stipendi"
Eroine, romanzo noir d'esordio del giornalista calabrese Vinicio Leonetti, è una lettura coinvolgente ed intrigante che tratta diversi temi che purtroppo fanno parte della nostra quotidianità: criminalità, corruzione e mafia. Il lettore non si annoia mai nel corso della lettura, ma anzi vuole andare avanti per scoprire cosa accadrà nella vita della protagonista e come si concluderà l’intera vicenda.
Marisa, donna forte e indipendente, sin da ragazzina si è involontariamente ritrovata ad essere un'eroina, catapultata in un mondo che non le apparteneva. Dopo aver assistito ad un’esecuzione mafiosa, infatti, la giovane decide di denunciare l’accaduto senza però sapere a cosa sta andando incontro. Dopo il processo è costretta a cambiare nome, città, aspetto e a rinunciare persino alla famiglia. Lascia la sua amata Palermo con un peso sul cuore, sapendo però di aver fatto la scelta giusta. Le viene dato un posto in polizia a Roma e, finito l’addestramento, viene reclutata dai reparti speciali: la sua vita diventa frenetica, pericolosa e senza orari. L’unica costante è Margie, la sua cagnolina, che ama più di ogni altra cosa al mondo. Nel corso di un’importante e rischiosa missione di recupero in Medio Oriente, a Marisa viene affidato il compito di salvare Violetta, giornalista italo-americana molto in vista Oltreoceano, rapita dall'Isis. Ma Marisa ha uno strano presentimento, qualcosa nel comportamento di Violetta non la convince appieno... può davvero fidarsi della donna?
Le cose si complicano ulteriormente quando Marisa incontra un senatore italiano conosciuto anni prima, l'unico a conoscere tutta la sua storia. Anche lui nasconde qualcosa, Marisa ne è certa. E sarà proprio quando la protagonista scoprirà il segreto celato dal senatore che, in una catena inarrestabile di eventi, verranno a galla verità troppo a lungo taciute.
"Tutti cerchiamo sempre grandi emozioni, cose estreme, trasgressioni e menate affini, vizi costosissimi, ma neanche ci accorgiamo che la normalità è tanto rilassante. Non per rassegnazione, ma devi sceglierla per godertela. Come sentire il rumore e l'odore del mare sotto il sole dell'inverno".
La scrittura è graffiante, fluida e mai arzigogolata. Al contrario, è diretta e a tratti cruda, quasi a voler riflettere la complessa personalità di Marisa. La protagonista è infatti un'eroina che lotta costantemente per stare dalla parte giusta e prova disperatamente a salvare se stessa. La psicologia di questo personaggio è davvero ben costruita, si intuiscono nitidamente la forza d’animo e al contempo la fragilità con cui la donna si deve costantemente confrontare per riuscire a stare a galla.
Inoltre, è solo conoscendo il personaggio di Violetta che il lettore comprende appieno il titolo del romanzo: il termine "eroine" fa riferimento al fatto che, così come c'è più di una verità e più di un punto di vista, sono due le eroine presenti all'interno di questo noir. Due donne che non hanno paura di affrontare i propri “demoni” interiori e di farsi strada in un mondo popolato prevalentemente da uomini.
"Siamo noi le eroine per la gente. Ma è solo un punto di vista. Quello che raccontano di noi è artefatto, quando non viene manipolato."