Il nuovo romanzo di Saverio Sam Barbaro, Contesse igieniche, in modo garbato, affronta un argomento alquanto delicato, oggetto di fantasie, storie e pettegolezzi sussurrati all'orecchio dai cortigiani, in un tam-tam che prefigura ante litteram i moderni gossip da rotocalco rosa.
Nello scintillante mondo fiabesco asburgico esistevano delle nobili dame, rigorosamente coniugate per salvare le apparenze e la loro rispettabilità pubblica, le quali avevano il compito di concedersi all'imperatore per mantenere viva la sua virilità!
Queste "pratiche terapeutiche" vissute con discrezione, ufficialmente sottaciute, furono causa di intrighi, finzioni e spesso lasciarono dietro di sé una scia di figli illegittimi; ad esse sono legate rapide ascese sociali e l'accumulo di consistenti fortune, in quanto bastava essere disponibili, per ottenere in cambio denaro e privilegi!
A tali consuetudini si collega il famoso detto "il re non fa' corna", la cui origine si perde nella notte dei tempi ma verosimilmente deriva dal diritto morganatico e dallo ius primae noctis, entrambi risalenti al medioevo.
La nostra storia ha inizio nel 1888, le protagoniste sono due sorelle, Carolina e Paolina Degrandis, sullo sfondo la crisi economica che al Sud, dopo l'Unità d'Italia, colpì anche i ranghi sociali più alti che tentavano con ogni mezzo di conservare il prestigio derivante dal proprio status.
Anche l'austero Conte Caianello, burbero e autoritario, marito della bella Paolina, naviga in cattive acque, piuttosto che subire l'onta di un fallimento medita di favorire un incontro alla corte viennese tra l'imperatore asburgico e la propria consorte.
Pur di convincere la moglie a prestarsi ad un malizioso gioco di incontri, il conte non disdegnerà di picchiarla per ottenere la sua sottomissione.
Invece la giovane sorella Carolina precorre i tempi, ha un carattere indipendente, coltiva nel profondo della suo animo un desiderio di libertà, è colta, è intelligente, ama osservare e riflettere anche su piccoli dettagli; ella dimostra di essere una donna decisamente in controtendenza rispetto al mondo nel quale vive non solo perché non è frivola e mondana ma perché osa interessarsi di politica e filosofia, inoltre in segreto, addirittura inizia a scrivere un libro.
Paolina invece è il suo opposto, ha sposato un conte, adattandosi a diventare quella che oggi definiremmo la donna-trofeo: bella, sempre elegante, sorridente, radiosa e assolutamente devota.
Nel libro di Saverio Sam Barbaro la verità è romanzata quindi prende spunto dalla realtà storica ma in parte se ne allontana; in ogni caso, alcuni dettagli riportano alla memoria del lettore i fatti di Mayerling, cioè il suicidio dell'arciduca Rodolfo e della sua amante, la baronessa ungherese, Maria Vetsera.
Giovanna Francesconi, una giornalista, appassionata di storia, recentemente ha pubblicato un interessante articolo su Vanillamagazine.it in cui parla di alcune delle più note contesse con le quali l'imperatore ebbe una liaison e rivela alcuni dettagli sorprendenti, per esempio che proprio la regina Sofia, madre di Francesco Giuseppe fosse solita procurare al figlio le famose ‘contesse igieniche’, nobili sposate che si prestavano volentieri a fare da ‘nave scuola’ al giovane imperatore.
Inoltre, l'iconica principessa Elisabetta, detta Sissi, madre di Rodolfo e moglie di Francesco Giuseppe, nonostante fosse molto amata e invidiata, visse un rapporto coniugale molto triste, costellato da numerose partenze, più simili a fughe mal sopportando la suocera e la vita di corte.
Durante le sue assenze, il consorte per colmare il senso di vuoto e infelicità che la principessa lasciava dietro di sé, era solito concedersi la confortevole compagnia di giovani cortigiane, alcune delle quali conquistarono il "rango di contesse igieniche".
Tra queste Katrzyna Branicka, contessa Potocka che fu la prima amante di Francesco Giuseppe dopo il matrimonio; poi nel 1875 l'imperatore conobbe Anna Nowak, appena quindicenne ma già sposata e successivamente si accompagnò a Katharina Schratt che gli rimase accanto fino alla sua morte, ma solo come fidata amica.
Insomma, a quanto pare, tanto l'imperatore che il figlio prediligevano curare il loro perenne stato di afflizione e tristezza, trovando conforto tra le braccia di giovanissime amanti.
Il libro "Contesse igieniche", senza mai diventare scabroso, riesce ad intrigare fino in fondo, inserendo qualche dettaglio o qualche indizio che il lettore insegue per trovare il segreto nascosto!
Esiste una tacita complicità tra lettore e autore, basata sull'attenzione e concentrazione nella lettura da parte dell'uno, in cambio di seduttive rivelazioni da parte dell'altro!
Per questo e tanti altri motivi ne consiglio la lettura poiché si resta ammaliati dall'abilità di Saverio Sam Barbaro nel calarsi perfettamente nel mondo interiore di due giovani donne napoletane di fine Ottocento, tracciandone il profilo psicologico e le emozioni più intime, con impressionante realismo.
In conclusione, l'autore riesce a rendere avvincenti, ma anche normali, vissuti femminili spiacevoli e mostra le amare consapevolezze che si nascondano dietro false apparenze, status sociale, lusso ostentato e potere cinico esercitato secondo le regole dettate dal vacuo perbenismo di facciata, in cui tutti sanno ma fingono di non sapere!
Saverio Sam Barbaro, Le contesse igieniche, Castelvecchi 2022