Domenica, 08 Dicembre 2024

                                                                                                                                                                             

 

                                                                                                                                                                                                          

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ENTRATO IN VIGORE IL TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO SENZA DAZI DOGANALI TRA SERBIA E CINA

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Dal 1° luglio oltre 10.000 prodotti serbi possono essere esportati in Cina senza dazi doganali, garantendone l'accesso preferenziale sull’enorme mercato cinese. Solo altri due paesi europei hanno un accordo simile.

 

L'accesso privilegiato alle produzioni delle industrie serbe, su un mercato con più di 1,3 miliardi di abitanti le metterà in una posizione molto più propizia e facilitata rispetto alle aziende occidentali. Questo accordo porterà di fatto ad un aumento significativo delle esportazioni, all'espansione degli investimenti e delle capacità produttive in Serbia, ma anche ad un aumento della competitività, ha dichiarato il Ministero del commercio interno ed estero della Serbia.

L'accordo riguarda 10.412 prodotti dalla Serbia e 8.930 dalla Cina, di cui circa il 60% potrà essere esportato immediatamente senza dazi doganali.

Nei prossimi 5-10 anni sarà possibile esportare in franchigia doganale il 30% dei prodotti, i cui dazi doganali verranno ridotti annualmente del 10-20%.

Le merci che saranno esenti da dazi tra cinque anni, avranno il dazio ridotto del 20% ogni anno, mentre le merci che saranno esenti da dazio tra 10 anni fino ad allora avranno il dazio ridotto del 10% ogni anno.

Inoltre il 10 per cento dei prodotti più alterabili provenienti dalla Serbia, in particolare i prodotti agricoli, mele, mirtilli, carne di manzo, marmellate, cosmetici, prodotti chimici domestici,ortaggi, uva, succhi, dolci, vino, saranno permanentemente protetti dai dazi doganali.

Si prevede che più del 50% dei prodotti in Serbia saranno esportati in Cina.

L'accordo tra i governi di Serbia e Cina era stato firmato a Pechino il 17 ottobre dello scorso anno

"…Il libero scambio è convenuto come uno strumento per un migliore posizionamento della Serbia sulla mappa degli investimenti mondiali, nonché come uno strumento importante per l'accesso ai mercati più grandi. Negli ultimi 12 anni l'esportazione delle aziende serbe è aumentata di oltre il 300% …Con questo nuovo trattato ci saranno ulteriori notevoli risultati positivi per la nostra economia… Ora è necessario rilanciare le grandi aziende agricole e lo Stato dovrà fornire sostegni concreti anche ai piccoli agricoltori…L'accordo di libero scambio con la Cina non è un regalo, ma solo una grande opportunità, ma nel concreto un vantaggio per le nostre produzioni rispetto al resto dell'Europa…I nostri produttori hanno ora un vantaggio del 10, 15 o 30%. Tutti coloro che fanno affari sanno cosa significa quando qualcuno ti dà un vantaggio del 5%, e la concorrenza non può compensarlo…Le esportazioni esenti da dazi, sono vantaggiose anche per lo Stato, perché garantiscono nuovi investimenti, nuovi posti di lavoro meglio pagati, più imposte, e questo si ripercuote sugli stipendi dei nostri lavoratori pubblici e statali, dalle scuole alla sanità, dalle municipalità agli interni…D’altro canto, indica che lo Stato ha rinunciato a entrate del bilancio per sostenere l’economia e la popolazione, affinché possano acquistare i prodotti a un prezzo più basso…", ha affermato T. Momirović, ministro del Commercio estero e interno.

"…Dall'inizio dei negoziati all'attuazione è passato meno di un anno e mezzo ed è uno degli accordi implementati più rapidamente per la Cina. È di alta qualità. Aboliremo i dazi doganali sul 90% delle etichette tariffarie…", ha affermato Li Ming, Ambasciatore della Repubblica Cinese in Serbia.

  1. Čadež, presidente della Camera di commercio serba, ha spiegato che “…l'accordo consente alla Serbia un accesso preferenziale al grande mercato cinese, esportazioni più economiche ed esenti da dazi, quindi esportazioni più competitive, importazioni più favorevoli, approvvigionamento di molteplici materie prime, prodotti semilavorati e attrezzature provenienti dalla Cina, necessari per la produzione e lo sviluppo dell'industria serba…”.

Si prevede che ci sarà un aumento significativo delle esportazioni, espansione degli investimenti e delle capacità produttive, e il rafforzamento dell’attività economica.

In Europa solo Georgia e Svizzera hanno libero accesso al mercato cinese, nessun paese dell’Unione europea ha il tipo di accordo che la Serbia ha concluso con la Cina.

I primi benefici immediati si avranno per i produttori di prodotti agricoli e alimentari, oltre che per la carne, oltre ai prodotti derivati o a base di carne e latte. La Serbia è riuscita ad ottenere il libero mercato per l'esportazione di agnello e manzo, dei latticini, del miele e dei prodotti delle api.

Naturalmente UE e USA, sono rimaste particolarmente indispettite rispetto a questo Trattato già quando fu sottoscritto, ora aumentano le pressioni economiche e i ricatti verso il governo di Belgrado, dando una lettura geopolitica della questione ed un ulteriore passo di avvicinamento fattuale a Russia e Cina, che porta la Serbia sempre più interna e parte, di una logica di Mondo Multipolare. Questo aumenta la percezione dell’egemonismo occidentale, sicuramente vera e confermata orgogliosamente, di una autonomia e sovranità decisionale della Serbia, che continua a perseguire obiettivi funzionali, NON a interessi stranieri, ma che possano favorire sviluppo e progresso del proprio paese e del proprio popolo, con accentuate caratteristiche di indipendenza e patriottismo nazionale, senza accettare diktat e minacce dei più vari tipi, ormai all’ordine del giorno, da parte occidentale.

Come dichiarato dal governo serbo si dialoga, ci si relaziona, si collabora con tutti quelli che non vogliono imporre o costringere, ma che si siedono ad un tavolo di pari nazioni e popoli.

 


 

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