Venerdì, 05 Luglio 2024

                                                                                                                                                                             

 

                                                                                                                                                                                                          

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I TORTELLI DELLA CASALINGA DI VOGHERA ERMANNO BENCIVENGA & LA “NORMALE VITA QUOTIDIANA”

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Il mio incontro con Ermanno Bencivenga – al Circolo del Tennis «Rocco Polimeni» di Reggio Calabria (in occasione di un bell’incontro organizzato dal «Circolo Culturale “Rhegium Julii”», diretto da Pino Bova) – avviene lunedì primo luglio del 2024 in un’atmosfera di «caldo africano». Il libro, veramente straordinario, che il filosofo è venuto a presentare è Cosmica, intima commedia (Gingko, Verona, 2024) e la prima considerazione che mi verrebbe da fare non riguarda affatto Bencivenga ma, evidentemente, il suo editore. Infatti, visto il nome che ha dato alla sua Casa Editrice con un po’ più di «sforzo» e con un po’ più di «pop-filosofia» l’avrebbe potuta tranquillamente chiamare «Ginko» come il nome dell’ispettore fiero avversario di «Diabolik». Naturalmente, questa cosa non la dico a Ermanno Bencivenga; me la tengo per me; e mi accingo invece ad ascoltare le risposte alle mie domande da parte di questo nostro autore che ha utilizzato – in questo libro -  gli «schemi» della Divina Commedia dantesca per compiere almeno tre operazioni: 1) aggiornare peccati e «vizi» ai giorni nostri;2) dare un contributo – a mio giudizio riuscitissimo – a quel «filone» letterario-speculativo di scritti che viene comunemente indicato come «pensiero poetante» e, infine: 3) fornirci di un’«etica» (al posto di una «teologia») che ci sia utile anche per il periodo che stiamo vivendo.

A pagina 216 («CANTO I» del tuo personale «Purgatorio») tu scrivi: «Avendo io con foga cerebrale/ intrapreso e strade del pensiero/ per discettare varietà di male». Il «tema» in questione mi porta subito a una semplice riflessione: propriamente, sulla forma da te scelta per esprimerti. Ritieni che la forma poetica sia adatta ad enucleare «temi» di filosofia morale»? E se sì, in che misura - rispetto alla forma classica del trattato (o del saggio) -, tale «paradigma» riesce a far venir fuori potenzialità altrimenti con quell’altro mezzo inespresse?

Mah … Secondo me, la forma poetica è la più adatta per esprimere delle riflessioni, perché le esprime non soltanto in termini di contenuto ma anche in termini di emozioni. E siccome l’essere umano è, allo stesso tempo, pensiero ed emozione, esso può appunto meglio rispecchiarsi in questa duplicità di intenti

Il «CANTO I» descrive una situazione molto simile a quella di Talete di Mileto allorquando egli quando cadde nel pozzo. In quel caso, la schiava della Tracia si mise a ridere. Nel caso del tuo «Io narrante» - perso nella contemplazione, come dici tu, dei «piani che strutturano il reale» ci va di mezzo il portafogli - sfilato da qualche spettatore di quello straordinario momento metafisico. Dunque: «la domanda nasce spontanea»: una volta i filosofi facevano ridere le donne, adesso invece fanno la gioia dei borseggiatori?

Mah … Dunque … La cosa interessante a proposito di Talete è che di lui si raccontano varie storie. Si racconta che la donna di Tracia rise di lui quando cadde nel pozzo, però si racconta anche che, essendo stato il primo a prevedere un’eclisse, egli era in possesso di una grande consapevolezza rispetto allo svolgersi dei fenomeni atmosferici. Per cui Talete riuscì a predire (un anno) un particolare successo nel raccolto degli olivi e quindi affittò tutti i frantoi dei dintorni e si arricchì in questo modo. Quindi, siamo alle solite: quando un filosofo gioca con l’esistente qualche volta cade nei pozzi e qualche volta ha invece delle illuminazioni che gli permettono di essere più efficace di quelli che si affidano alle abitudini. Io ovviamente faccio filosofia … Tanto male non mi è andata ... Non sono finito in nessun pozzo. Però, devo dire che molte delle mie capacità di prevedere quello che gli altri non riescono a vedere mi ha aiutato molto durante il percorso vitale che ho attraversato

«Non per nulla Cartesio incompatibile/riteneva il pensiero con gli affanni/che il mondo impone per restare agibile». Già lo stesso «vecchio» Aristotele diceva che si arriva a fare filosofia dopo che tutte le necessità urgenti della vita sono state sbrogliate e sbrigate. Dunque, la filosofia è un lusso?

Allora … Sì: la filosofia è un lusso! Però, è un lusso «relativo», perché non ci vuole tanto a mettersi d’accordo con sé stessi! Cioè, quando uno ha trovato abbastanza da sfamarsi non c’è bisogno che abbia l’ultimo modello del telefonino o la macchina alla moda. Se riesce a contentarsi di quello che ha, tutto il resto del tempo è suo. E può farci quello che vuole incluso, per esempio, pensare e ragionare. Quindi, secondo, me noi ci rendiamo schiavi di bisogni che non sono reali; che sono bisogni soltanto perché ci confrontiamo con gli altri. L’altro c’ha la macchina più bella! L’altro c’ha la casa più bella! L’altro c’ha il telefonino ultimo modello! Ecco: dimentichiamoci queste cose. Pensiamo a quelli che, eventualmente, sono bisogni reali. Una volta soddisfatti questi: abbiamo un’intera vita a nostra disposizione.

Non il reale ma «La definizione del reale» è ciò che “conta”. La tua tesi è analoga a quella di Nietzsche: «Non ci sono fatti, solo interpretazioni»?

Allora: io non sono particolarmente favorevole a Nietzsche, che - fra l’altro - era una brava persona ma ha avuto il destino di essere stato molto «abusato» da cattivi lettori … «Non ci sono fatti, ma solo interpretazioni» è una fase antinomica, contraddittoria! E lo è perché – come è ovvio: essa dovrebbe enunciare un fatto e, dunque, se tutto ciò è un fatto tutta quanta la tesi di Nietzsche si contrasta da sola. Diciamo … Che i fatti ci sono. Ma noi abbiamo opinioni diverse su quali siano, quindi è bene confrontarsi sulle nostre opinioni perché si deve sempre cercare insieme di trovare alla fine una via d’accesso proprio ai fatti.

Quello che emerge dalle pagine di questa tua «Cosmica, intima commedia» è un idealismo della «mesosfera», o meglio ancora: un realismo di mezzo. Insomma, le cose considerate al «livello» della «normale vita quotidiana»; le cose che sono «destinate» a rimanere lì e a non destare mai soprese. Ma la «normale vita quotidiana» non è, proprio, quella della «mitica» Casalinga di Voghera?

Si, certo! E la Casalinga di Voghera, ovviamente, ha ragione. Guarda … Io ho scritto un libro insieme a uno scienziato vero (non con uno di quei cialtroni che circolano oggi in televisione), Sandro Guliani - un libro sulla filosofia chimica. In quel volume io e Giuliani abbiamo elaborato una visione della chimica non come una concezione microscopica e, del resto, neppure macroscopica, ma mesoscopica. Cioè, a metà! E questa è la visione che ognuno di noi deve avere quando guarda un quadro. Perché se si va troppo vicino al quadro non vede niente; e se si va troppo lontano: si vede male. Allora che succede? Succede che ci si deve situare in una dimensione media, nella quale si comincia, davvero, a vedere che cosa l’autore ha avuto intenzione di comunicare. La stessa cosa succede con tutto il resto! Cioè, noi non dobbiamo partire per la tangente con chissà quali progetti irreali, e non dobbiamo infognarci nelle minuzie del quotidiano. Dobbiamo avere una visione di mezzo che ci consenta di mantenere i nostri ideali ma di declinarli nella vita quotidiana. Quindi io sono del tutto favorevole alla Casalinga di Voghera…

Al bracciante lucano ...

Al bracciante lucano, certo ... Io sono del tutto favorevole alla Casalinga di Voghera solo se lei, però, riesce ad allevare i suoi figli con un’ipotesi di libertà allo stesso tempo che prepari loro i tortelli.

Nel tuo «sistema» gli oggetti (siano essi: «mentali», «naturali» o «sociali») contengono al loro interno un «difetto» (una falla, una feritoia) che li fa sfuggire sia a sé stessi che alla conformazione ontologica del mondo. Sarebbe un po’ come se l’ontologia – in virtù del teorema di Gödel - contenesse qualcosa che non fa parte della stessa ontologia …

Certo … Eeee … Gli oggetti … Io sono un kantiano …. Per cui, per me gli oggetti sono fenomenici. Quindi essi non sono mai dati come completi o risolti; sono sempre dati come, in certa misura, incompleti. Non solo. Ma anche, sempre, in certo grado, essi sono dati come precari; sempre instabili; sempre capaci di cadere di fronte alla prossima difficoltà. In definitiva, senz’altro questi sono gli oggetti con cui abbiamo a che fare… Adesso, noi ci guardiamo intorno e vediamo delle cose che tranquillamente consideriamo oggetti. Ma questi stessi oggetti potrebbero rivelarsi illusioni fra un attimo. Dobbiamo imparare a vivere in un mondo così; dobbiamo abbandonare le facili certezze di una pseudoscienza e di una pseudoconoscenza…

«Io fondo la mia causa sul nulla» diceva Max Stirner. Per Te: sia l’idealismo che il realismo, in ultima analisi, si fondano sopra una scelta arbitraria. Quindi sul nulla. Ora, ogni scelta viene compiuta in base a una scala di valori, che il nichilismo attuale tende tutti ad azzerare. Quindi: possiamo dire che alla base dell’idealismo e del realismo vi sia, oggi, un movente nichilistico?

No; non c’è un movente nichilistico. L’espressione «un movente nichilistico» è una battuta d’avanspettacolo. C’è, invece, il fatto che le scelte sono tali: cioè, uno deve avere il coraggio di scegliere fra «a» e «b». E, ovviamente … Se non sceglie niente cade nel nichilismo, ma cadere nel nichilismo, a questo punto, risulta essere solo un risultato. Non un punto di partenza …

Nel «Canto Sesto» del tuo «Purgatorio», al posto delle «allegorie» di Aristotele - probabilmente, forse, troppo «roboanti» anche rispetto al contesto nel quale viveva lo Stagirita - Tu proponi quelle dei «braccianti» e degli «immigrati» e concludi affermando che oggi è più che mai necessario «l’esercizio di un quieto coraggio» riferendoti a queste categorie sociali. Di fronte a un mondo che oggi ci sfugge sempre più (Edgar Morin parla da anni, a questo proposito, di «Complessità») e rispetto al quale non riusciamo più a trovare un filo, una chiave, una password che ci apra qualche spiraglio di luce, il «coraggio» non potrebbe anche essere quello che Spinoza affermava dicendo: «Non ridere, non piangere, non ti abbattere, ma cerca di capire»?

Allora… Ti rispondo in due tempi … Il primo tempo riguarda la premessa del tuo discorso … Io vivo normalmente in California … Ci vivo da più di quarant’anni … E, quindi: sono testimone dell’odissea degli immigrati latino-americani (che rappresentano per me la vera forma di coraggio; e questo lo dico, anche, nella Commedia). Questi immigrati, lentamente e anche senza nessun tipo di aggressività, si stanno riappropriando della loro terra (terra che gli era stata rubata dai bianchi…). Inoltre … Ormai - e non da adesso: lo spagnolo è la lingua più parlata in California … I latino-americani sono arrivati dappertutto negli Stati Uniti – e, nel mio Stato: siamo noi bianchi che dobbiamo imparare lo spagnolo (perché loro, con la loro quieta determinatezza, si rifiutano di imparare l’inglese …). Quindi, questo per me è il vero coraggio! In famiglia … Noi abbiamo delle persone che lavorano con noi … Una coppia di persone nella fattispecie … Uno ci tiene il giardino, l’altra ci fa i lavori in casa … Queste persone … Sono veramente squisite … Noi cerchiamo di aiutarli come possiamo… Però …  Tanto per dirti come vanno le cose … Queste due persone hanno due figli che sono nati in America e sono cittadini americani (perché l’America ha il vero ius soli, non quello che si spacciava in Italia e che neanche hanno fatto …. Cioè, se uno nasce in America è americano …). Ma … Che succede?  Queste due persone non perché hanno dei figli americani, possono automaticamente essere cittadini americani. Infatti questa coppia è   entrata senza documenti negli Statti Uniti. E anche adesso, questi due continuano a starci senza documenti. Allora … Se loro si presentano alle autorità: vengono rimpatriati e, a quel punto: devono aspettare altri dieci anni per avere, eventualmente, un permesso per rientrare ancora. Allora… Questo, secondo me, è il vero coraggio! Persone che letteralmente ci puliscono i cessi e che, però: riescono a «mantenere», in questo modo, una loro forma di dignità e, nello stesso tempo: riescono a riappropriarsi dello spazio che era stato il loro … Poi… Veniamo agli intellettuali!  Per carità, io credo che ci sia un grande coraggio insito nella professione stessa dell’intellettuale.  Ma non mi riferisco a quei cialtroni che passano oggi per intellettuali in Italia e che si presentano nei media e che sono allineati con il potere e che sono servi del potere.  Io quando parlo di intellettuali, parlo di personaggi come Gramsci, per esempio.  Persone come Antonio Gramsci sono esempi di intellettuali che hanno sacrificato la loro vita per un ideale e per un pensiero. E che ci hanno lasciato, inoltre, testimonianze di grande intelligenza e di grande coraggio. Di persone così, in giro non ne vedo tante. Quindi, per carità, sono del tutto consapevole rispetto al fatto preciso che ci voglia molto coraggio per essere un vero intellettuale. A questo proposito: io, nella quarta di copertina del mio libro, ho citato persone che considero in un certo senso dei miei modelli, cioè Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Giulio Cesare Vannini, e poi ho aggiunto: «in questa parte del mondo il tempo dei roghi è finito per il momento. Quanto durerà»? Ecco, allora, per carità di fronte a persone come Bruno e Campanella io mi inchino … Ho scritto su di loro … Li ammiro in modo sconfinato … Ma dove sono degli intellettuali cosi, oggi?

Nel «CANTO IX» del tuo «Purgatorio» tu fai «appello» a quella «terra di mezzo» nella quale, dici, vivono adesso «anonimi impiegati». Mutuandola da Tolkien l’espressione «terra di mezzo» - qui in Italia – ci fa venire in mente che in essa vivano: sovranisti, populisti, identitaristi e protezionisti”. Quale «terra di mezzo», insomma, noi dobbiamo considerare? Non sarà, forse… Che questi «anonimi impiegati/commessi di botteghe sottoprezzo,/ carrozzieri, idraulici e gommisti» sono proprio quelli che, poi, votano i sovranisti?

Mah guarda … sì; è possibile … Ma se così fosse: ciò costituirebbe, comunque, un fatto empirico e anche un errore da parte loro! Io credo - e l’ho visto succedere negli Stati Uniti - che proprio queste persone, quando si accorgono di essere state snobbate troppo a lungo (è ciò è successo, per esempio, ai lavoratori metalmeccanici, ai minerari e agli automobilistici in America…), quando si avvedono che i loro rispettivi lavori stanno venendo esportati all’estero da Multinazionali prive di scrupoli (che vanno a cercare sempre la manodopera a più basso costo), quando si ritrovano, improvvisamente, a essere disoccupati (e se ci aggiungi che, a quel punto, ci sarà sempre qualcun che sta soffiando sul fuoco per attizzarlo; magari convincendo tutti costoro che i loro nemici sono gli immigrati che gli rubano il posto di lavoro e non le multinazionali che li sfruttano…), allora sai che succede? Succede che queste persone, alla fine, si ribellano. Cioè – tanto per capirci … Adesso ti faccio un esempio di quello che sto intendendo dire … La sera prima delle elezioni del 2020 in America c’è stata una celebrazione anticipata della vittoria di Hilary Clinton.  Si sono presentati su un palco (credo che fosse a Philadelphia, però posso sbagliarmi)  una serie di grandi personaggi: dalla Clinton a suo marito, da Barak Obama a sua moglie… Cera pure  Bruce Springsteen … E tutta una serie di altri grossi personaggi … Tutti lì per celebrare la vittoria anticipata della Clinton; in più c’era una folla osannante di persone che stavano li ad applaudire e dicevano:  «quanto sono fighi questi»,  «quanto sono fighi questi». E’ importante che si  usano le parole giuste … E che non si abbia mai paura delle parole ... Questa («fighi») è la parola giusta che ci serve a me per trasmettere quello che queste persone stavano comunicando in quel momento e a Te per capire …  Il giorno dopo, il popolo americano ha fatto a queste persone una solenne pernacchia! Cioè, gli ha spiegato che il loro voto non poteva essere dato per contato da nessuno … Cioè, ti dico, tanto per capire …  La Clinton non è mai andata in Wisconsin, perché considerava quello Stato (essendo, notoriamente, uno Stato di lavoratori) già acquisito … E ha perso. E sai perché ha perso? Perché tutti quei lavoratori (che sono stati sempre snobbati da quelle stesse multinazionali che pagavano, poi, mezzo milione di dollari a botta per le conferenze della stessa Clinton) le hanno fatto una pernacchia … Quindi … Vedi … Io ritengo di essere una persona di sinistra senza «se» e senza «ma». Ma io sono una persona di sinistra che, in questo momento: non trova intorno a se una rappresentanza… Quelli che vengono denominati in Italia (ma anche altrove) «partiti di sinistra» mi fanno ridere. In realtà essi sono una destra mascherata che fa comunque lavori di destra … Quando sono andati al potere, questi partiti hanno fatto cose che la destra ufficiale non riusciva a fare …  Quindi…  Io sono una persona di sinistra però capisco bene questo tipo di persone.  Se sono davanti a dei pagliacci del genere…. Allora … Tanto vale smazzare qualcosa … Sbarigliare … Fare un po’ di casino … Chissà che da questo casino non nasca fuori una sinistra piu sana…. Perché …. Certamente…  Quella che abbiamo, oggi: è malata!

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

 


 

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